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ECOLALIA, CONSIGLI EDUCATIVI PER GESTIRE IL DISTURBO A SCUOLA E A CASA

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Quando l´uso del linguaggio è ripetitivo si è soliti pensare all´ecolalia. L´ecolalia è comune nello spettro autistico e può dividersi in due tipologie (Bashe, 2001 e Inside Perspective):
Ecolalia immediata: causa l´immediata ripetizione di una frase o parola. Una tipica presentazione pediatrica può essere: ad un bambino viene chiesto "Cosa vuoi per cena?" e il bambino fa eco "Cosa vuoi per cena?" prima o al posto della risposta. Questo meccanismo è comune anche nello sviluppo tipico dei bambini e solitamente smette (nei bambini tipici) tra i 2 e i 3 anni.
Ecolalia differita: avviene quando una frase è ripetuta a distanza di tempo, ad esempio la ripetizione di spot televisivi, citazioni preferite da film e cartoni o frasi dette dai genitori. 

L´ecolalia ha differenti cause e ruoli:
All´inizio dello sviluppo è utile per imparare il linguaggio verbale in quanto la ripetizione della parola/frase serve da collegamento per assicurarsi che la parola sia stata acquisita correttamente, in questo contesto è quindi funzionale. Nei bambini con problemi di processamento uditivo (frequente nello spettro) questo processo può durare più a lungo e possono ad esempio pretendere che anche l´interlocutore faccia "eco" alle loro domande in modo da verificare la corretta comprensione. Questo comportamento può prolungarsi anche nei ragazzi e adulti che o per il continuo presentarsi dei problemi di processamento uditivo o, più spesso, come habitat acquisito da bambini, ripetono la frase appena detta in modo che sia "chiaro" che sia loro che l´interlocutore hanno compreso appieno la trasmissione del messaggio. Attraverso l´uso appropriato degli strumenti terapici, l´ecolalia può essere sfruttata per ampliare il repertorio vocale del bambino e motivarlo, attraverso il successo nell´acquisizione linguistica e comunicativa, ad interagire e a spostarsi verso modalità comunicative più efficaci.

Cosa fare quindi?
In primo luogo su bambini piccoli o che ancora non hanno sviluppato il linguaggio verbale è possibile sopperire attraverso sequenze di immagini con le quali aiutare lo sviluppo e l´interiorizzazione di regole. Pur se molti psicologi riconoscono una superiorità al dialogo interiore verbale, dotato per natura di una maggiore flessibilità e astrazione, nel caso in cui sia assente e/o fortemente sviluppato quello visivo è bene sfruttare questo canale.
In secondo luogo se il linguaggio è di tipo non direttivo (ecolalia) è importante determinarne e risolvere la causa (mancanza di comprensione? Riduzione dello stress?) prima di sostituirlo con un comportamento più opportuno.
In terzo luogo pur se si protrae più a lungo del dovuto rispetto alle tappe usuali dello sviluppo, il linguaggio auto-diretto non va mai soppresso o eliminato, perché svolge un ruolo fondamentale nell´auto-regolazione e nella soluzione di problemi. Tuttavia alcuni bambini possono disturbare specialmente in classe quando l´interiorizzazione ritarda e/o usarlo per scopi diversi che inducono a distrazione. In questi casi è bene in primo luogo riportare il linguaggio ad un compito direttivo rispetto al comportamento contingente ed in secondo luogo cercare di farne diminuire il volume gradualmente fino ad una completa interiorizzazione come avviene nello sviluppo tipico.

Ecolalie

Quando l´uso del linguaggio è ripetitivo si è soliti pensare all´ecolalia. L´ecolalia è comune nello spettro autistico e può dividersi in due tipologie (Bashe, 2001 e Inside Perspective):
Ecolalia immediata: causa l´immediata ripetizione di una frase o parola. Una tipica presentazione pediatrica può essere: ad un bambino viene chiesto "Cosa vuoi per cena?" e il bambino fa eco "Cosa vuoi per cena?" prima o al posto della risposta. Questo meccanismo è comune anche nello sviluppo tipico dei bambini e solitamente smette (nei bambini tipici) tra i 2 e i 3 anni.
Ecolalia differita: avviene quando una frase è ripetuta a distanza di tempo, ad esempio la ripetizione di spot televisivi, citazioni preferite da film e cartoni o frasi dette dai genitori.
L´ecolalia ha differenti cause e ruoli:
All´inizio dello sviluppo è utile per imparare il linguaggio verbale in quanto la ripetizione della parola/frase serve da collegamento per assicurarsi che la parola sia stata acquisita correttamente, in questo contesto è quindi funzionale. Nei bambini con problemi di processamento uditivo (frequente nello spettro) questo processo può durare più a lungo e possono ad esempio pretendere che anche l´interlocutore faccia "eco" alle loro domande in modo da verificare la corretta comprensione. Questo comportamento può prolungarsi anche nei ragazzi e adulti che o per il continuo presentarsi dei problemi di processamento uditivo o, più spesso, come habitat acquisito da bambini, ripetono la frase appena detta in modo che sia "chiaro" che sia loro che l´interlocutore hanno compreso appieno la trasmissione del messaggio. Attraverso l´uso appropriato degli strumenti terapici, l´ecolalia può essere sfruttata per ampliare il repertorio vocale del bambino e motivarlo, attraverso il successo nell´acquisizione linguistica e comunicativa, ad interagire e a spostarsi verso modalità comunicative più efficaci.
Di studi specifici sulla funzione dell´ecolalia non ne sono stati fatti molti, la seguente lista prende origine da considerazioni riportate da genitori ed adulti nello spettro, nonché dagli studi di Prizant (1981) e di McEvoy (1988). Prima riportiamo la categorizzazione fatta nello studio di Prizant e poi ripresa da McEvoy:
  1. Non focalizzata: In generale avviene durante stati di alta arousal (eccitazione) ed è possibile interpretarla come uno scarico o un modo di auto-consolarsi (paragonabile in qualche misura al ruolo ripetitivo svolto da imprecazioni e preghiere in una persona tipica).
  2. Turnazione: Le ecolalie di Turn-taking avvengono a causa del desiderio di chiusura sociale o per il mantenimento dell´interazione sociale. Il bambino entra in questo ruolo attraverso la ripetizione, anche nel caso in cui non ci sia reale comprensione o capacità di produzione linguistica. Per alcuni bambini si può sviluppare a causa dello sviluppo di routine verbali legate ad interventi che sottolineano l´imitazione verbale, più spesso riflette la naturale strategia di risposta alla pressione comunicativa.
  3. Dichiarativa: Le ecolalie dichiarative sono spesso associate al nominare oggetti o parti del corpo e servono lo scopo di richiamare l´attenzione dell´altra persona sull´oggetto.
  4. Richiamo: Le ecolalie di richiamo (reharsal) hanno uno scopo cognitivo e non comunicativo. Questa categoria di ecolalie non interattive non è diretta all´interlocutore ma se stessa, nello stesso modo di un "pensare a voce alta". Il bambino ripete una parola o una frase allo scopo di aiutarsi nella funzione di processamento dell´informazione, un po´ come fa una persona che, nel tentativo di imparare una lingua straniera, ripete le frasi mentre le ascolta.
  5. Autoregolatoria: Le ecolalie autoregolatorie (self-regulatory) sono simili a quelle di reharsal in quanto svolgono una funzione cognitiva. La differenza fondamentale è che mentre le seconde in genere conducono ad una risposta, le prime servono a regolare il comportamento del bambino. Questo fenomeno è simile al self-talk di cui parlavamo prima, in cui il linguaggio serve a condurre il proprio comportamento. Un esempio classico è la ripetizione del nome di un oggetto (o della "vai a cercare…") durante una ricerca, l´ecolalia finisce quando è stato espletato il compito.
  6. Risposta affermativa: questa categoria, dell´affermazione per ripetizione (Kanner, 1946), in cui al posto di rispondere "si" ad una domanda, l´affermazione viene fatta ripetendo il nome di un oggetto o l´intera frase.
  7. Richiesta: Il bambino può usare le parole dell´interlocutore (aggiungendo o meno altre parole) per richiedere un oggetto o l´espletamento di un´azione.

Di seguito riportiamo le considerazioni riportate da diversi genitori o che è stato possibile rintracciare in biografie di ASC adulti.
  1. direttiva: il bambino ripete ordini e direzioni da parte dell´adulto. Questo è normale entro certi limiti di presentazione e è il primo passo per l´interiorizzazione come riportato sopra.
  2. ansiolitica: la ripetizione di frasi legate ad eventi positivi (cartoni preferiti, etc..) può funzionare da potente ansiolitico riducendo ansia e stress provate sul momento, in questo contesto è importante trovare un´altra valvola di sfogo o comportamento più idoneo per ridurre lo stato ansioso e/o come nel caso di quella direttiva incentivarne l´interiorizzazione.
  3. comprensione: una frase può essere ripetuta al fine di comprenderla. Molti bambini diventano ossessionati da dialoghi o frasi perché non riescono ad integrarli nei loro schemi mentali, ovvero, non riescono a comprenderli a pieno. La cosa migliore da fare in questo caso è cercare di "risolvere il nodo".
  4. ansiogeno-ossessiva: alcuni bambini nello spettro hanno tendenze ossessivo-compulsive, il disturbo ossessivo-compulsivo è di origine ansiosa e le ossessioni spesso si presentano sotto forma di pensieri intrusivi che vengono considerati negativi (ed incrementano ulteriormente l´ansia). Le frasi ripetute nella mente possono avere origine esterna o interna e la compulsione (che può essere anche la ripetizione ad alta voce del pensiero oltre a comportamenti manuali) ha l´origine di controllarla/sfogarla. Anche in questo caso la riduzione dell´ansia è il sistema migliore. E´ importante anche notare che nei bambini, soprattutto in quelli nello spettro autistico, non è detto che ci sia consapevolezza di questo stato in quanto possono percepire solo la "riduzione di ansia" derivata dall´espletamento della compulsione senza rendersi conto che l´ossessione stessa ne è co-responsabile.
  5. Problemi neurologici o altre limitazioni alla formulazione di una comunicazione più complessa.
  6. Trance: stati di coscienza alterata o tra il sonno e la veglia, alcune persone nello spettro possono entrare in questo stato a causa di una stimolazione ambientale troppo forte che manda in shut-down (spegnimento) i centri di controllo del cervello e le esperienze sensoriali (può essere causato anche da forte stress), in questo stato di solito si è in grado di fornire brevi risposte o usare movimenti e comportamenti automatici che quindi possono presentarsi sotto forma di ecolalia.
  7. Distrazione: vengono ripetute le parole dette dall´altro in quanto non c´è attenzione a quello che viene detto, è in parte un modo per "prendere tempo" in parte un modo per tenere a mente l´informazione mentre si sposta l´attenzione.
  8. Memoria a breve termine: alcune persone nello spettro hanno problemi di memoria a breve termine (in particolare uditiva) in questi casi l´ecolalia ha un ruolo funzionale e importante in quanto serve, attraverso l´espressione verbale, a incidere e tenere all´interno della memoria le informazioni in acquisizione (pensate a quando per studiare leggete ad alta voce).
  9. Pressione a parlare prima che si è pronti. (Williams, 1994) descrive come, da bambina, ripetesse le frasi dette dalla madre nel disperato tentativo di comunicare con lei al fine di evitare che la stessa si agitasse.
  10. Gioco e piacere: alcuni bambini si ripetono frasi o dialoghi che creano piacere. Portano divertimento perché fanno pensare ad immagini piacevoli e divertenti o possono essere interessati al suono stesso. A volte possono cercare di coinvolgere le persone in questo loro gioco rendendole partecipi del dialogo e del divertimento. Se fatto nei tempi e nei modi opportuni può essere un modo per condividere, nel caso in cui si rilevi non opportuno in un dato momento spesso si riesce ad evitarlo ponendo domande sulla ripetizione o attraverso distrattori.

Conclusione


Cosa fare quindi?
In primo luogo su bambini piccoli o che ancora non hanno sviluppato il linguaggio verbale è possibile sopperire attraverso sequenze di immagini con le quali aiutare lo sviluppo e l´interiorizzazione di regole. Pur se molti psicologi riconoscono una superiorità al dialogo interiore verbale, dotato per natura di una maggiore flessibilità e astrazione, nel caso in cui sia assente e/o fortemente sviluppato quello visivo è bene sfruttare questo canale.
In secondo luogo se il linguaggio è di tipo non direttivo (ecolalia) è importante determinarne e risolvere la causa (mancanza di comprensione? Riduzione dello stress?) prima di sostituirlo con un comportamento più opportuno.
In terzo luogo pur se si protrae più a lungo del dovuto rispetto alle tappe usuali dello sviluppo, il linguaggio auto-diretto non va mai soppresso o eliminato, perché svolge un ruolo fondamentale nell´auto-regolazione e nella soluzione di problemi. Tuttavia alcuni bambini possono disturbare specialmente in classe quando l´interiorizzazione ritarda e/o usarlo per scopi diversi che inducono a distrazione. In questi casi è bene in primo luogo riportare il linguaggio ad un compito direttivo rispetto al comportamento contingente ed in secondo luogo cercare di farne diminuire il volume gradualmente fino ad una completa interiorizzazione come avviene nello sviluppo tipico.
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